L'autorità per le "garanzie" nelle comunicazioni (AGCOM) i cui membri presidente compreso sono nominati dai partiti, merita di essere abolita per le sue parzialità a tutto favore delle finanziarie televisive e telefoniche.

Dopo essere stato ridotto a mal partito da un lestofante Lombardo, il nostro Paese rischia di ricevere la mazzata finale da un imbroglione toscano, da un illusionista-giocoliere che spaccerà abilmente come vittorie disastrose sconfitte.